di e con Francesca Astrei
luci Chiara Casali
con il sostegno di Fondazione Teatro di Roma
si ringrazia Carrozzerie n.o.t. / NidOramai
spettacolo vincitore del Premio della Giuria e Premio Internazionale Yarts Project della XII edizione di Direction Under 30
"Astrei interprete di razza. Torrenziale nell’eloquio, tenera nelle espressioni di sorpresa, ironica nello sguardo distaccato e malizioso che accompagna ad un impagabile senso dell’humor: raro e contagioso" (Gli stati generali – Walter Porcedda)
SINOSSI In una crisi depressiva, trovare le parole per comunicare al mondo esterno la propria sofferenza è un’impresa estenuante: il dolore induce alla chiusura in se stessi rendendo l’apertura sempre più faticosa, al punto da sentirsi non più imprigionati nella propria sofferenza, ma quasi al sicuro in essa. Il dolore diventa casa mentre il mondo fuori diventa qualcosa di troppo pesante, qualcosa di ancora più doloroso del dolore stesso. Le persone vicine a chi “abita il dolore” come vivono questa sua condizione? L’avere una persona amata “chiusa nel proprio soffrire” genera a propria volta dolore: come far comunicare il mondo fuori con il mondo dentro, limitando la sofferenza per entrambe le parti? Ogni crisi depressiva è un piccolo morire. Ad un certo punto, per ragioni non sempre comprensibili, la crisi si affievolisce e si ritorna alla “vita normale”, consapevoli che un nuovo tormento potrebbe sopraggiungere. Non c’è una soluzione. Con il tempo semplicemente si impara a riconoscerne alcuni segnali, a capire cosa può essere di sostegno nel tentativo di alleviarne i sintomi, e ci si abitua ad accogliere il proprio vuoto. Ogni percorso è diverso ed imprevedibile. Difficilmente si guarisce del tutto. La depressione è una materia inspiegabile: chi la conosce sa come funziona, chi non la conosce la ritiene incomprensibile. Andrew Solomon, nel suo illuminante saggio “Il demone di mezzogiorno”, sostiene che la depressione può essere descritta solo con metafore e allegorie: trovandomi pienamente d’accordo, vista l’intimità e la soggettività con cui il dolore prende possesso dell’individuo, la metafora che ho scelto di utilizzare verte sul personaggio di Lazzaro, della tradizione cristiana. Lazzaro, al chiuso nel proprio sepolcro, viene richiamato alla vita al suono di “Alzati e cammina”: indicazioni elementari che permetterebbero al corpo di uscire dalla paralisi del proprio dolore. Chi è depresso racconta che, nei momenti di buio, non si sente né vivo né morto, la sensazione è di non esistere in un corpo che esiste e di percepire il proprio cuore, pulsante, come morto: la figura di Lazzaro, all’apertura del sepolcro, mi sembra possa racchiudere questa condizione. Lazzaro, archetipo del vivo/morto, avrà la forza di tornare alla vita? E cosa vuol dire per lui vivere? E se “alzarsi e camminare” rappresentassero per la sua mente una condanna, anziché una salvezza? Comprensibilmente, i familiari non attendono altro che il sollievo divederlo uscire dal sepolcro: non uscire dal proprio rifugio funebre implicherebbe infliggere ai propri familiari ulteriore dolore, ma uscire comporterebbe quell’inspiegabile fatica del ricominciare a vivere, consapevoli delle proprie fragilità.
Io sono verticale non è un monologo sul Vangelo, e la tradizione cristiana viene citata esclusivamente per fornire un immaginario metaforico chiaro della condizione di chiusura in una tomba/culla in rapporto a ciò che, per chi è al di fuori, è la soluzione più ovvia. La leggerezza e l’ironia saranno le basi per un’analisi più profonda su cosa può voler dire attraversare una crisi depressiva, attraverso diversi punti di vista.
“Mescolando registri drammatico e comico-grottesco, e intrecciando riferimenti biblici, citazioni poetiche (da Sylvia Plath a Shakespeare) e richiami alla contemporaneità, Astrei riesce a raccontare con efficacia il disagio esistenziale proprio attraverso l’allontanamento dal presente, creando una distanza che amplifica l’impatto della sua drammaturgia” (Doppiozero – Angela Albanese, Massimo Marino)
“Grazie a un’intuizione davvero brillante, il racconto della crisi depressiva passa attraverso il tentativo di far uscire Lazzaro dalla tomba […] Il contesto biblico si trasforma qui in un sostrato mitico ampiamente conosciuto e Lazzaro diventa così metafora e simbolo dell’impossibilità di azione generata dalla depressione: la potenza della scrittura di Astrei si riflette anche nel saper far risuonare la condizione descritta nella quotidianità di ciascuno di noi, quando la fatica è troppa, quando la richiesta di presenza del mondo esterno ci sembra così ingente da spingerci all’immobilità per prenderci una pausa da ciò che siamo, dal nostro ruolo sociale, dalle aspettative che gli altri ripongono in noi […]L’abilità recitativa di Astrei non si risolve solamente nella perizia tecnica, ma anche, e soprattutto, nell’apporto emotivo, capace di generare una reazione empatica in chi la osserva, non veicolata però attraverso la lettura patetica di una condizione di sofferenza, quanto piuttosto per il suo saper dare voce e corpo a un sentimento, grazie a un’intensità da cui è difficile non farsi attraversare.” (HYSTRIO – Trimestrale di teatro e spettacolo 3/2025, di Alice Strazzi)
ORARIO SPETTACOLI
Sabato - ore 20.30
Domenica - ore 19.00
La stagione teatrale è realizzata con il patrocino del
Comune di Pontecagnano Faiano e dell' Assessorato alle politiche culturali,
In collaborazione con
Forøscenica e il Circolo Occhi Verdi Legambiente Pontecagnano
e il sostegno di
Laboratorio Salus
Poligrafica Fusco
Gruppo Sada Pontecagnano
7Bocche eventi
Il Maestro Orafo
Farmacia Robertazzi
BIGLIETTI
Intero € 12,00
Ridotto Under35 € 10,00
Ridotto studenti € 8,00
intero: 100€ | ridotto Uder35: 85€ | ridotto studenti: 70€
intero: 60€ | ridotto Under35: 50€ | ridotto studenti: 40€
ORARI BOTTEGHINO
Tutti i giorni di spettacolo a partire da un’ora prima della rappresentazione.
La prevendita è garantita dal servizio di biglietteria on-line, dove previsto.
Le prenotazioni sono valide fino a 15 minuti prima dello spettacolo.
CONTATTI
Tel. 089 7018056
Botteghino: 340 835 4657 | 331 228 8792
Mail: info@mascheranova.it
Se sei un docente di ruolo delle istituzioni scolastiche statali puoi ottenere un buono di € 500 da spendere in attività culturali.
Il Teatro Mascheranova aderisce al progetto e ti dà la possibilità di acquistare i biglietti* e gli abbonamenti della stagione utilizzando la Carta del Docente.
Come fare:
1- Vai sul sito https://www.cartadeldocente.istruzione.it/, sulla pagina crea buono.
2- Seleziona come esercizio/ente fisico il Teatro Mascheranova.
3- Genera un buono per ogni singolo biglietto/abbonamento (non è possibile acquistare più biglietti/abbonamenti con uno stesso buono).
4- Inserisci l'importo corrispondente al biglietto/abbonamento.
5- Scarica e invia il buono a info@mascheranova.it e telefona al numero 3312288792 per scegliere lo spettacolo e la data o l'abbonamento desiderato.
Non è possibile richiedere di generare il bonus per acquistare il biglietto/abbonamento presso la biglietteria del teatro prima dell'inizio dello spettacolo.
Contattaci per ulteriori informazioni oppure visita il sito cartadeldocente.istruzione.it.
Puoi ottenere un buono di € 500 da spendere in attività culturali.
Il Teatro Mascheranova aderisce al progetto e ti dà la possibilità di acquistare i biglietti e gli abbonamenti della stagione utilizzando la Carta Cultura o Carta del Merito.
Come fare:
1- Vai sul sito https://cartegiovani.cultura.gov.it/ sulla pagina crea buono.
2- Genera un buono per ogni singolo biglietto/abbonamento (non è possibile acquistare più biglietti/abbonamenti con uno stesso buono).
3- Inserisci l'importo corrispondente al biglietto/abbonamento.
4- Scarica e invia il buono a info@mascheranova.it e telefona al numero 331 2288792 per scegliere lo spettacolo e la data o l'abbonamento.
Non è possibile richiedere di generare il bonus per acquistare il biglietto/abbonamento presso la biglietteria del teatro prima dell'inizio dello spettacolo.
Per ulteriori informazioni a info@mascheranova.it
Via Isonzo, 6 - 10, Pontecagnano Faiano, 84098 (SA)